44 pensieri su “#illibrodelmese”

  1. Sei stata davvero brava a descrivere il libro senza svelarlo nella sua essenza. Mi hai fatto venire voglia di leggerlo …sicché ti ringrazio donna Caterina e, vista la location del poliziesco…Sabbenerica!!! 🥰

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      1. Che dirne? Mi fosse concesso, oserei dire che una simile recensione nobilita l’opera, più ancora che promuoverla. Dunque approvo e, dovesse mai capitarmi, proverò ad addentrarmi nel libro: adoro i gialli, quando ben scritti e pensati.
        Grazie🌹

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            1. perché il salmone risale la corrente per tornare a casa e depositare le uova… e io, dopo aver chiuso e cancellato tutto del le hérisson, son tornata su WP per depositare le mie panzanate. 😅
              Son matta lo so, è difficile seguire i miei pseudo-ragionamenti 😂

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              1. Se hai chiuso Lehérisson, avrai avuto i tuoi motivi ma sei tornata più fresca e decisa di prima. Le tue uova non sono panzanate.
                Tutti i creativi hanno un pizzico di follia e quindi sei in ottima compagnia.

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                  1. Scoperto l’arcano del libro. L’animale c’è ma è un salmone che si carica il libro su una spiaggia del Belgio, passa la dogana e sbarca nella perfida Albione. Qui tira il fiato e riparte per il vecchio continente, ripassa la dogana e arriva nel Mediterraneo per risalire l’Adriatico e il Po, ed esausto sabato lo depone dinnanzi a casa mia.
                    Bel pomeriggio Cate

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                    1. Tralascia il salmone e seguo il tracciamento del pacco. Parte dal Belgio per arrivare a Tillbury, lo stabilimento Amazon inglese. Da qui ritorna in Europa per arrivare tra le amorevoli braccia delle Poste Italiane. Il tutto per la modica cifra di 3,90€ – oltre al costo del libro.

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                    2. naaa, morirei di fame 😄. Però, sai una cosa? come tutti quelli che leggono con passione e, quando trovano una storia o autore che merita attenzione, mi basta che anche solo uno accetti l’invito alla lettura. Più per il libro in sé che per mio canto. Giuro.

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  2. Prendi l’autostrada Catania Palermo ( autostrada è un complimento) e dopo un centinaio di chilometri esci a Tre Monzelli. Da lì ti immetti sulla SS 120 (Dell’Etna e delle Madonie) e ne percorri circa una 20 di chilometri. I panorami sono ampi e mozzafiato, il percorso è in parte quello della vecchia Targa Florio, si attraversa il paese di Castellana sicula ( nella frazione di Calcarelli c’è una pasticceria favolosa dove fanno lo sfoglio un dolce tipico delle Madonie e introvabile altrove) si passa oltre il bivio della provinciale che sale a Polizzi Generosa ( il paese sta su un altopiano a mille metri circondato dalle vette più alte e d’inverno innevate) infine arrivi alle Petralie. Ve ne sono due: la più bassa Sottana e la più alta Soprana a quasi 1200 metri slm. Paesi antichissimi e silenziosi chini di profumi e vecchie storie. Si mangia benissimo, a Soprana, in una piazzetta nella trattoria di Don Turi ti lecchi i baffi; poi per digerire fai due passi verso la chiesa di S. Maria di Loreto, l’interno candido come la neve. Nell’abside della chiesa c’è un piccolo spazio dal quale si apre lo spettacolo immenso delle vallate intorno, il paese di Ganci su un cocuzzolo e dietro a tutto l’Etna che osserva e custodisce il territorio a Oriente. Nella vallata in basso c’è l’ingresso delle miniere di salgemma della Italkali, le statue di sale sono là dentro e sono uno spettacolo incredibile. Chiedete in paese a Sottana il permesso di visitarle con la jeep ( le miniere sono lunghissime).

    Perchè tutta questa discussione? Perchè è una delle zone della mia isola che conosco meglio e perchè il libro di G. Carbone mi ricorda piacevolmente uno Sciascia in forma e una Sicilia sempre valida come metafora di tutto il resto. U mari luntanu è ma li storie sunnu comunque intriganti, Cefalù è a 50 chilometri, u strittu a circa 200, scusa la lungaggine ma mi vinni accussì. Ciao

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    1. ti vinni accussì e ti vinni bona: ‘na ripresa cinematofrafica pare. Eh sì, la metà del mio sangue è di quell’entroterra siciliano “luntanu du mari”, quello che sta proprio lì nell’ombelico e guarda a sud. Conosco tanto della splendida Sicilia ricca di arte, colori, calore, profumi, Storia “antica assai” e storie da raccontare. La zona che hai descritto, però, non le ho mai visitate (a parte Ganci e Cefalù), sicché mi permetto di copiare il tuo commento e salvarlo in un file come itinerario per la prossima volta, spero presto, che ritornerò sull’isola.

      Non so come tu abbia fatto a intuirlo, ma sì c’è Sciacia (e pure traccia di Pirandello) nel libro di Carbone.
      Sempre un piacere leggere i tuoi scritti commenti o post che siano, Enzo. Grazie davvero

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  3. Ho letto tutto nell’altro blog e devo dire che hai fatto una recensione magistrale lasciandoci appunto con la curiosità e la voglia di leggere il libro. L’ho già cercato su Google Play ma non l’ho trovato neppure in cartaceo adesso guarderò su il Kindle: Buon proseguimento di giornata 🥀🥀🥀

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