Tavaka*

Non è ancora l’alba quando sale in soffitta per prendere la valigia grande, quella dei viaggi lunghi.
Ridiscesa in camera, la riempie con meticolosa cura. Aperto l’armadio, sceglie tutti gli abiti colorati, a fantasia, semplici e li ripone sul fondo del bagaglio. Fruga sul ripiano in alto in cerca dei guantoni bianchi da boxe da portare con sé: non intende di certo lasciarli appesi al chiodo.
In valigia mette anche due paia di scarpe da walking e da trekking,  una confezione di sorrisi non ancora aperta, alcuni pacchi di parole dolci e uno di quelle amare, e il beauty nel quale ha già  infilato  una bottiglietta di profumo d’esperienza, il buon senso spray,  un barattolino di bon humour.
Dal cassetto dei sogni, prende quello più delicato, importante, grande, ci soffia su per ripulirlo dalla polvere e lo sistema ben fermo tra il beauty e le scarpe.
Tutto è incastrato come in un Tetris. Non manca altro. Ora può partire.

Giunta alla stazione, sul grande tabellone luminoso delle partenze cerca il primo treno diretto ad Est. L’unico è quello Vert, ma partirà solo tra qualche ora. Nell’attesa,  per prima cosa  acquista il biglietto, destinazione Nuova Alba, poi si concede un cappuccino e una brioche piccina al bar del piano superiore.
Non vede l’ora di salire su quel treno, ma ha ancora più di due ore da aspettare.  Lentamente raggiunge il binario di partenza.
È stanca più per la snervante attesa che per il peso del bagaglio ma sulla banchina non c’è nemmeno un sedile libero così si appoggia ad un pilastro, tira fuori dala borsa l’inseparabile libro del momento e inizia a leggere. Qualcosa tra le parole che le scorrono davanti agli occhi, la porta a riflettere:
“Parto, sì, vado incontro all’ignoto sperando di trovare qualcuno che sorridendo mi dica –  Ssssch. Calma. Non è successo nulla.  La realtà comincia da qui, ora, e sarà perfetta nella sua imperfezione – E se invece non ci sarà nessuno o, per ben che mi vada, troverò esattamente ciò da cui sono scappata?  Sto facendo un quadruplo salto mortale carpiato dal trampolino senza saperlo fare. Sbaglierò? ”

Ormai manca poco. Spaurita, si morde il labbro inferiore e guarda con occhi speranzosi i viaggiatori che si affrettano a salire sul treno diretto ad Est, cercando sui loro volti  un cenno d’aiuto.
Sente lo scatto delle prime porte che si chiudono. Non c’è più tempo, deve decidersi…

cb

*Tavaka è un termine polinesiano che significa “viaggio” e, al tempo stesso, “fuga”: desiderio di cambiamento radicale.

44 pensieri su “Tavaka*”

  1. Bello questo racconto! Nella valigia grande ha messo tutto il necessario per vivere, tutta la sua vita, sogni compresi. A est dove sorge il sole spero tanto che trovi qualcuno per cui sia valsa la pena partire. Buon tavaka e Bonne nuit petite nièce, scrivi molto bene👏👏👏👏👏🥰🌹

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  2. Molto bello questo racconto cara Caterina! 🙂 E con un finale in sospeso… così ogni lettore avrà “un finale” della tua storia tutto suo 🙂

    Il binomio di parole “brioche piccina” mi mancava e suona anche bene 😅

    Ed arrivo alla riflessione sul post: partire per l’ignoto è un rischio (forse calcolato? … boh)

    La parola “Tavaka” non la conoscevo

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    1. Son contenta ti sia piaciuto, Gianluca.

      Tu che finale hai pensato?

      Partire è sempre un ignoto anche se hai una meta.

      E ma, ci sono le brioches piccine, no? Io lo so bene 😉

      Tavaka… è un termine che ho letto in un articolo (credo su Robinson), mi suonava bene e ci ho fatto questa piccola storia. 🤷‍♀️

      Son bollita e filo a cuccia, ma tu se ne hai voglia commenta pure che domani ti rispondo.

      Buona nanna 🤗🥰

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      1. Ho pensato alla protagonista che salendo sul treno, trova il suo posto e dopo aver letto un pochino il suo libro inizia a chiacchierare con il vicino di posto 🙂

        Vero, partire è sempre qualcosa di ignoto… anche se si sa la destinazione !

        Certo che ci sono le brioche piccine… mi piaceva questo binomio 🙂 🙂 🙂

        Il termine mi è piaciuto 🙂

        Io non sono ancora bollito ma per me ci vorrà almeno un’ora abbondante 😅
        Lo sai che ti rispondo sempre 😉

        dolce notte e nanna anche per te 🥰🤗☺️

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        1. Bella questa tua continuazione… potresti scriverla (raccontare cosa si dicono, dove sono diretti, e così via) portando avanti il racconto 😉 Oh ma, nel caso, son curiosa di leggerlo, ovvio.

          Buon lavoro, Gianluca 🍀🥰🫂

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  3. Complimenti per questo racconto e quel finale in sospeso al qual3 ognuno di noi può darvi una soluzione e, per quan5o m8 riguarda m8 piace pensare che sia partita per nuovi orizzonti 😉 Buona serata Cate 🥀🥀🥀

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  4. Che bagaglio leggero e frizzante porta con sé Cate. ‘Fantasia, una confezione di sorrisi non ancora aperta, alcuni pacchi di parole dolci e uno di quelle amare, e il beauty nel quale ha già  infilato  una bottiglietta di profumo d’esperienza, il buon senso spray,  un barattolino di bon humour.‘ Tutto l’indispensabile per un lungo viaggio. Non importa dove puché sia un lungo viaggio con compagni ugualmente assetati di novità e fantasia. Certo che parte. Altrimenti perché ha preparato la valigia dei sogni?

    Complimenti Cate! Un bellissimo pezzo che fa sognare.

    pomeriggio sereno.

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  5. La giovinezza è molto effimera e dobbiamo approfittare dei momenti per goderci la vita in tutta la sua intensità. Domani sarà troppo tardi. Dovresti scegliere solo obiettivi fattibili da raggiungere per non rimanere deluso. Una lettura eccellente per una narrazione brillante. Sono felice di trovare il tuo blog.
    Manuele Angel

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